#invasionidigitali a Guardia Perticara. Ricominciamo dallo small is better.

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Qualche giorno fa mi sono imbattuto, navigando tra post e tweet, in un’iniziativa che ha subito catturato la mia attenzione: #invasionidigitali.

Le #invasionidigitali sono una rete di eventi nazionali rivolti alla diffusione e valorizzazione del nostro patrimonio artistico-culturale attraverso l’utilizzo di internet e dei social media, e sono un’idea di Fabrizio Todisco.

Dal sito ufficiale si legge:

Crediamo in nuove forme di conversazione e divulgazione del patrimonio artistico non più autoritarie, conservatrici, ma aperte, libere, accoglienti, e innovative.

Crediamo in un nuovo rapporto fra il museo e il visitatore basato sulla partecipazione di quest’ultimo alla produzione, creazione e valorizzazione della cultura.
Crediamo che le piattaforme che mettono in connessione fra loro visitatori, esperti, studiosi, appassionati, che permettono all’utenza di collaborare all’offerta museale tramite contenuti personali UGC (User Generated Content), possano favorire processi co-creativi di valore culturale.
Crediamo in nuove esperienze di visita dei siti culturali, non più passive, ma attive, dove la conoscenza non viene solo trasmessa ma anche costruita, dove il visitatore è coinvolto ed è in grado di produrre egli stesso forme d’arte.
Crediamo che internet ed i social media siano una grande opportunità per la comunicazione culturale, un modo per coinvolgere nuovi soggetti, abbattere ogni tipo di barriere, e favorire ulteriormente la creazione, la condivisione, la diffusione e valorizzazione del nostro patrimonio artistico.
Crediamo che Internet sia in grado di innescare nuove modalità di gestione, conservazione, tutela, comunicazione e valorizzazione delle nostre risorse”.
Un credo assolutamente condivisibile, in un momento di crisi che richiede ingegno ed energie per valorizzare uno dei beni più preziosi della nostra esistenza: la cultura.
Allora mi sono detto: “devo chiamare Vito”. Vito sarebbe Vito Verrastro (@vitoverrastro), giornalista Free Lance con la passione per la radio, l’innovazione e tutto quello che può “mbriacare” come dice lui.
A quel punto c’eravamo dentro e il luogo è venuto da se: Guardia Perticara, dove da pochi giorni è partita la mostra “archeologia di un centro enotrio”, in cui sono presentati al pubblico una serie di reperti rinvenuti nella zona del Sauro che testimoniano la bellezza e la modernità di una delle civiltà più interessanti del mezzogiorno d’Italia.
#invasionidigitali: “sindaco”
Sindaco: “si”
#invasionidigitali: “vogliamo invadere Guardia”
Sindaco: “occhei, e come posso esservi utile?”
#invasionidigitali: “ci serve copertura wi-fi nei pressi di Palazzo Montano, organizziamo dell’animazione nel borgo, facciamo vedere Guardia e le sue case in pietra”
Sindaco: “occhei, invadete!”
Detta così sembra un’azione sovversiva volta a capovolgere l’ordine costituito, ed in effetti altro non è che un modo intelligente e “social” per far vedere a tutti cose che non avrebbero immaginato potessero esistere con tanta bellezza e forza espressiva.
Questo è il risultato: 28 aprile 2013, invasione digitale di Guardia Perticara, ore 11,30. Per partecipare all’evento clicca in uno dei due link qui di seguito: invasioni digitali su facebook  e invasioni digitali su eventbrite
E allora tutto ha inizio da qui, dalla voglia di “progresso” e non solo di sviluppo, dalla convinzione che i media siano strumenti agevolatori e non semplicemente passatempo per perdigiorno, dall’intensità con cui amiamo la cultura e le possibilità di crescita morale, etica, economica e civica che può dare, senza chiedere nulla in cambio.
Ahhh … a proposito, credo proprio che non sia finita qui, perchè a giudicare dalle prime impressioni ci aspettano altre invasioni in Basilicata tra il 20 ed il 28 aprile!
Invaders di tutto il mondo unitevi!

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